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Quanto consuma un ventilatore

Quanto consuma un ventilatore? Meglio il ventilatore o il condizionatore? Ecco la guida ai consumi di ComparaSemplice.it.

Quanto consuma un ventilatore

Quando si avvicina l’estate si ripete un dilemma: meglio il condizionatore o il ventilatore? L’utente deve però mettere in conto inevitabilmente un incremento nella bolletta della luce. Sapere quanto consuma un ventilatore può essere un valido elemento che può aiutare a risolvere ogni dubbio in merito.

Quanto consuma un ventilatore?

In generale un ventilatore consuma circa 50 watt all’ora, che se paragonato al condizionatore è un consumo 15 volte inferiore. In termini di costi far funzionare un ventilatore per un tempo di 12 ore ha un costo che oscilla tra 25 e 60 centesimi, a seconda del modello scelto.

Sul mercato esistono infatti molte tipologie diverse di ventilatori: se consideriamo la macro classificazione i ventilatori potrebbero essere da tavolo, da terra o da soffitto. A questa classificazione si aggiunge inoltre una differenziazione tra ventilatori a colonna o a piantana a seconda della base su cui sono poggiati.  Più recentemente sono inoltre comparsi ventilatori con acqua, senza pale, a torre, con nebulizzatore rendendo di fatto sempre più complesso capire quale ventilatore scegliere.

Quanti watt consuma un ventilatore al minimo?

Come visto in precedenza il consumo in watt dipende dalla tipologia di ventilatore scelto; in generale il consumo è di circa 50 watt l’ora. I ventilatori a pavimento infatti hanno consumi di 100 watt l’ora; i ventilatori a soffitto in genere oscillano tra 15 e 100 watt l’ora; i ventilatori da tavolo hanno invece consumi più ridotti tra 10 e 25 watt.

Come calcolare il consumo di un ventilatore?

Calcolare il consumo del ventilatore è una operazione molto semplice in quanto basta moltiplicare la potenza per il numero di ore di accensione. Facciamo un esempio pratico. Supponiamo di avere un ventilatore con potenza 50 kW e di utilizzarlo per alleviare il sonno, quindi circa 8 ore di notte. Moltiplicando 50 (kW) x 8 (ore) si ottiene un consumo di 400 Wh (0,4 kWh).

Adesso non rimane altro che moltiplicare il costo per ogni kWh previsto dalla tua offerta luce per 0,4 (il consumo calcolato in precedenza). Supponendo di avere un costo di 0,22€ kWh il costo del ventilatore sarà di 0,088€ (0,22€*0.4), ovvero circa 90 centesimi a notte.

Seguendo questa logica di calcolo e considerando costanti il consumo del ventilatore (50 W = 0,05 kW) e il costo dell’energia finito in bolletta (0,22 €/kWh) rispondiamo velocemente alle domande più frequenti:

Quanto consuma un ventilatore in un’ora?

Il consumo del ventilatore sarà 0,05 kW x 1 h = 0,05 kWh. Il costo di tale consumo sarà 0,05 kWh * 0,22 €/kWh =  0,01 €.

Quanto consuma un ventilatore acceso tutta la notte (8 ore)?

Il consumo del ventilatore sarà 0,05 kW x 8 h = 0,4 kWh. Il costo di tale consumo sarà 0,4 kWh * 0,22 €/kWh =  0,09 €.

Quanto consuma un ventilatore acceso tutto il giorno (24 ore)?

Il consumo del ventilatore sarà 0,05 kW x 24 h = 1,2 kWh. Il costo di tale consumo sarà 1,2 kWh * 0,22 €/kWh =  0,26 €.
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Quanto influisce il ventilatore in bolletta?

L’utilizzo del ventilatore, soprattutto se questo dovesse avvenire in modo continuare per diverse ore della giornata comporta inevitabilmente un incremento nel costo della bolletta della luce. In questi casi è quindi bene informarsi sul tipo di offerta che si ha attualmente attiva e valutare (es una tariffa luce bioraria o monoraria), eventualmente, se sia necessario cambiarla o passare a un altro gestore.

Il consumo di questo apparecchio sarà comunque nettamente inferiore rispetto a quello di un condizionatore.

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Ventilatore acceso tutta la notte è pericoloso?

Ormai sempre più spesso capita di avere a che fare con nottate dalle temperature tropicali dove diventa davvero difficile prendere sonno per l’elevata temperatura che si avverte e che cala con difficoltà. Questo non fa che aumentare la tentazione di andare a dormire mantenendo il ventilatore acceso. Ma è un comportamento davvero corretto?

In linea generale la scelta può essere valida per consentire di disperdere meglio il calore e lasciare quindi traspirare meglio la pelle. Effettivamente, però, per chi soffre frequentemente di mal di gola e colpi d’aria o ha problemi alle vie respiratorie, potrebbe non essere l’ideale. Il disagio potrebbe essere comunque ridotto attraverso il ricorso alle lacrime artificiali o bevendo dopo qualche ora un bicchiere d’acqua.

Attenzione in modo particolare a non tenerlo puntato direttamente alla schiena per non subire strappi muscolari. È bene poi che ci sia la massima cautela se nella stanza si trova qualcuno che soffre di allergie: il ricircolo dell’aria che si genera finisce infatti per sollevare la polvere (anche nella casa più pulita una piccola quantità è sempre presente) e questo potrebbe scatenare raffreddore o asma.

Consuma più un ventilatore o un condizionatore?

A livello di consumi un ventilatore impatta 15 volte meno sui consumi rispetto ad un condizionatore. Se un ventilatore consuma 50 watt, il consumo di un condizionatore è di 700 watt l’ora.

Vai all’approfondimento:

Meglio il ventilatore o il condizionatore?

In linea di massima il consumo di un ventilatore è inferiore di 15 volte rispetto al condizionatore. Basta fare il raffronto consumo ventilatore vs condizionatore, da cui emerge una disparità davvero evidente: 700 watt all’ora per il condizionatore contro i 50 watt per il ventilatore. Per chi sopporta il meno possibile il caldo si può arrivare a tenere acceso uno dei due device anche 12 ore: per il condizionatore si può così arrivare a 3 euro, mentre per il ventilatore non più di 60 centesimi, a seconda del modello che si sta utilizzando.

Se è vero quindi che a parità di costi il ventilatore è la soluzione più economica contro la calura estiva è anche vero che non sempre è la soluzione più pratica. Sono molti gli aspetti da considerare nella scelta del ventilatore, dal modello giusto per l’ambiente che si intende rinfrescare alla sua flessibilità d’uso.

Ad esempio i ventilatori da soffitto hanno costi più elevati rispetto ai tradizionali e come nel caso dei condizionatori richiedono lavori di installazione dell’impianto e di muratura. In più un altro limite dei ventilatori da soffitto è quindi l’impossibilità di spostarlo nei vari ambienti, a seconda dell’esigenza.

Un altro limite dei ventilatori in generale è dato dalla scarsa orientabilità e una maggiore rumorosità rispetto ai condizionatori. Infine rispetto a questi ultimi offrono un refrigerio inferiore, non avendo possibilità di impostare una temperatura.

Meglio il ventilatore o il deumidificatore?

In questo caso le differenze di utilizzo incidono molto su un possibile confronto. I deumidificatori infatti hanno lo scopo di abbassare il livello di umidità dell’aria, rendendola più salubre e respirabile. Il deumidificatore infatti agisce eliminando vapore acqueo e rende l’ambiente più secco, attenuando la sensazione di soffocamento causata dall’afa estiva.

Altro aspetto molto importante che gioca a favore di un deumidificatore è la sua duttilità che lo rende utilizzabile anche nei mesi invernali per ridurre il problema degli ambienti umidi e delle condense sulle finestre, aiutando non poco nella lotta contro muffe, cattivi odori e contaminazioni batteriche. Insomma in questo caso più che scegliere per un elettrodomestico o l’altro potrebbe essere utile affiancare il deumidificatore ad un ventilatore.